25/09/08

E fatelo che cazzo!

Tre secchi, tre pezzi di carta e il mondo forse migliora, una busta alla volta.
E se lo facessero tipo tutti? E sono anche belli!




18/09/08

PIZZICATO FIVE

In un'onda di nippo entusiasmo ho scaricato l'opera Omnia dei Pizzicato Five... 
Carini, vintage quanto basta ma dopo tre pezzi...

CHE PALLE!!!!!

07/09/08

Housewife

Il pippone sulla mia malattia (vedi post precedente)  ho deciso di scriverlo in privè perché sarà lungo elaborato e la fine non è ancora molto chiara..  vorrei usare questo posto solo per i pensierini.. quelli che gli scrittori veri mettono sui moleskine o su tovaglioli di carta in preda all'ispirazione. 

Ecco io che uno scrittore non sono voglio solo dichiarare il mio amore assoluto per i testi, la poetica e l'aspetto di questo giovane artista. Jay Brannan. Secondo me Jay rappresenta una nuova poetica gay, intimista, sempre un po' piagnona ma nella quale l'orientamento sessuale è davvero un dettaglio e non un elemento condizionante. 

Qui dichiara candidamente e ironicamente che lui per il suo fidanzato sarebbe contento di fare la casalinga.  Io passavo il folletto mentre la ascoltavo, immaginate quindi la folgorazione...

Housewife -  di Jay Brannan

06/06/08

il mio inferno si chiama DISTONIA

Tumore, cancro, Aids, mieloma, distrofia, scelorosi. Brutte le parole, brutti i suoni e i significati, orribili gli incubi che si portano dietro. Malattie  ancora per lo più incurabili che spezzano la vita di milioni di persone da un giorno all'altro catapultandole in un calvario di dolore e speranza a volte fino alla fine. 

La mia vita non è in pericolo. Non ho nessuna di queste malattie ma non riesco più a stare seduto su una sedia, a farmi la barba, a guidare un auto, a passeggiare sereno e neanche a stare sdraiato supino senza soffrire. Il mio incubo la medicina ufficiale lo chiama DISTONIA. Un altro suono orribile. CERVICALE nel mio caso. E' il collo il mio punto debole. Non lo controllo più. Si muove, si contrae, fa andare la mia testa dove non voglio. 

Con i mostri che ho citato, le incurabili, ha in comune la causa ancora inspiegata e una terapia che è solo sintomatica.  No  rischi la vita vero. Ma che è vita è se la devi passare su un divano?

Sei mesi. Sei mesi di questo inferno tra piccole altitudini e bassi che non sapevo di poter raggiungere e soprattutto sopportare. Ora devo raccontarla tutta a questa platea (anche se immaginaria potenzialmente universale che esca fuori dalle quattro mura della mia casa e dei miei affetti. Devo ricordare ogni lacrima. 

Come ho scritto sul frigo quella volta "Indagare il dolore ha a che fare col sentirsi vivi". E mai come adesso ho bisogno di sentirmi vivo. Per non morire dentro più di quanto non abbia già fatto. 

Ritrovare questo vecchio blog  aperto 2 anni fa è stato un segno. I prossimi post saranno un viaggio nel tempo dall'inizio del mio piccolo inferno fino ad oggi. Se qualcuno leggerà per compassione o comunanza non è importante. 

Tutto questo è ancora solo per me.