12/02/09

Coffee and cigarettes


Il caffè alle due di notte è più buono. Non c'è niente da fare. Non dovrei, anzi vorrei non volerlo, anzi vorrei volermi così bene da non prenderlo nemmeno in considerazione. E invece no. La tazzina rossa fuma già vicino alla tastiera e seguiranno una quantità indefinita di sigarette.

Questo sono io. Solo un mucchio di cenere che copre una montagna di buoni propositi? Forse ma non solo. So cosa non sono e stasera so che non sono un vigliacco. Perché io col mio dolore ci ho sempre fatto i conti e provo pena.

Provo pena per quei vigliacchi che per non affrontare il dolore scelgono di soffrire un po' ogni giorno, smettendo di cercare quello che potrebbe farli stare meglio, optando per un'apparentemente innocua mediocrità. Mediocrità nei sentimenti, nelle emozioni, nello stare al mondo.

E' un non essere, un non esserci dove alla fine ci si perde e che finisce per ferire mortalmente chi li ama, chi ha bisogno di loro, chi li vorrebbe felici o quanto meno alla ricerca della felicità. Se si è figli, amici o amanti di un vigliacco si soffre per loro, a causa loro e con loro. E la cosa peggiore è che il vigliacco si fa scudo dei propri affetti imputando loro per la propria immobilità. "Per proteggerli" direbbe mentre inconsciamente protegge solo se stesso.

Ci vogliono due palle così per affrontare il dolore, per ammettere di stare male, per andare avanti, per scegliere di non restare, per confrontarsi con se stessi e gli altri e capire che fermo non puoi rimanere.
E comunque ci vuole coraggio anche per prendersi un caffè alle due di notte.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Il caffè alle due di notte preso in compagnia sarebbe ancora più buono.
Toh, mia madre mi chiama che è arrivato il caffè (=