23/02/09

A un'altra velocità














Non ho in mente un'apologia della vita nei piccoli centri. Sono perfettamente consapevole che la stessa solitudine, gli stessi orrori casalinghi, la stessa malinconia si nasconde tra i viottoli di un paesino come in una tangenziale di una metropoli.
E' solo che lunedì scorso ho sfidato la fatica di viaggiare nelle mie condizioni e la paura di non dormire nel mio letto e sono partito per Chianciano Terme. Mi avevano parlato di queste Terme Sensoriali e visto che anche solo il nome mi metteva pace mi sono deciso.

Le terme in effetti valevano la pena (croma e aroma terapia, vasche idromassaggio all'aperto, melmarium ecc.) anche se forse non parlavano col luogo, con la Toscana .. un posto del genere poteva trovarsi a Palermo come a Tokyo. In effetti poi Chianciano Terme non è che avesse molto da raccontare. Credo sia nata intorno alle terme negli anni '70 - a giudicare dagli edifici - poco distante dalla vera Chianciano. In due aggettivi: anonima e senz'anima.

Dopo 6 ore di terme decido comunque di passare la notte. Il giorno dopo voglio regalarmi una vista davvero toscana e a naso mi dirigo verso Montepulciano. Non è possibile salire sul paese arroccato e circondato da mura fortificate in auto, quindi si parcheggia e si sale. Anche solo questo gesto l'ho vissuto come uno spogliarsi della modernità per intraprendere un mini viaggio nel tempo.


Faceva freddo, era martedì e ho camminato per un'ora prima di incrociare un volto o sentire l'eco di un'auto che "a valle" si dirigeva a Siena o da qualche altra parte. Passo l'ufficio postale, era deserto e aveva le dimensioni di una bottega di un artigiano. Non ho potuto fare a meno di teleportarmi col pensiero a Roma, alla rabbia, alla concitazione, alla fretta, alle file coi numeretti elettronici, alle luci, ai rumori che in quel preciso istante stavano già soffocando la mia città e ai quali presto sarei tornato.

E' strano ma un tempo avrei sentito un certo orgoglio nel sentirmi cittadino, di trovarmi in quello che mi illudevo essere il centro di qualcosa e avrei guardato con tenerezza quasi compassionevole gli abitanti di una Montepulciano "fuori" dal "movimento", "fuori" dal mondo. Ricordo quanto era gratificante sapersi muovere agilmente a Londra, a Parigi, Barcellona o Lisbona. Possedere la chiave di lettura di quei labirinti di strade e quartieri mi faceva sentire un degno e meritevole cittadino del mondo. L'ansia, la fretta e le palpitazioni le ho sempre considerate il giusto prezzo da pagare per far parte dell'affascinante circo delle metropoli.

Guardando la campagna Toscana dall'alto la compassione l'ho provata per me stesso schiacciato dalla fatica inutile e i ritmi contro natura che la vita in città troppo spesso mi ha imposto. Forse sto semplicemente invecchiando o sono stanco dentro per via della malattia. Ma se un tempo avrei solo pensato a tutto quello mi sarei perso a vivere in un paesino insignificante, oggi mi viene solo in mente quanto ho sacrificato e perso di me stesso nel vivere in città.
Certo ho anche pensato che il numero di abitanti permette l'incontro di diversità, che non sarà stato facile per i gay, gli eccentrici, gli aspiranti poeti, i creativi, i ribelli nati lì trovare la propria strada tra il provincialismo, le strette vedute e le chiacchiere di poche centinaia di anime che sentivano così diverse da loro. Però in fondo penso che sono proprio i creativi, gli eccentrici e i poeti a essere tornati in questi piccoli centri ad averli ripopolati, amati e difesi per quello che sono.
Non sono certo un poeta, eccentrico e ribelle lo sono più a parole che nei fatti. Sono gay sì, "solo" gay. Non saprò mai chi sarei diventato se fossi nato in un paesello ma tra questi viottoli ci arrivo oggi con la consapevolezza, le ferite e la storia che ho.
E mai come oggi mi scopro davvero a desiderare una vita a un'altra velocità.

3 commenti:

Unknown ha detto...

WOW

Anonimo ha detto...

You got a fast car
But is it fast enough so you can fly away
You gotta make a decision
You leave tonight or live and die this way..

Tico Palabra ha detto...

Troppo lungo un viaggio fin qui? No, perché... se un giorno o una notte ti girasse... sarebbe fantastico :)